La classe III sezione A del plesso di Bagaladi, nei mesi di gennaio e febbraio, è stata coinvolta in un progetto curriculare dal titolo “Mens sana in Corpore sano”.
I referenti sono stati:
la prof.ssa Maria Luisa Minniti, coordinatrice della classe e docente di
Italiano e Educazione Civica, e il prof Fabio Zindato, docente di Scienze Motorie.
L’obiettivo principale è
stato quello di far capire agli alunni che il benessere psicofisico è
indispensabile per stare bene con sé stessi e gli altri e che esso è
fondamentale per creare un clima positivo anche all’interno della classe.
Gli adolescenti di oggi,
più che mai fragili, hanno necessità di conoscere e di potersi avvalere di strumenti
che possano migliorare la propria autostima e le capacità relazionali, sociali
e comunicative. La chiave che può contribuire alla crescita personale e che
permette di guardare il mondo da diverse prospettive, tenendo conto non solo
della nostra, è l’empatia.
I nuclei tematici sono
stati quattro e hanno affrontato le principali problematiche adolescenziali (accettazione
di sé, disagio, alimentazione non corretta, comportamenti inadeguati):
1. Adolescenza
2. Emozioni
3. Empatia
4. Salute e alimentazione, con
particolare attenzione alle dipendenze da alcool, fumo e disturbi alimentari.
La classe si è
trasformata, attraverso la metodologia “ Peer Education”, in un laboratorio sociale in cui gli studenti
hanno contribuito a proporre e a realizzare insieme attività, sviluppando così una nuova
consapevolezza di sé e degli altri ;“raccontandosi e ascoltandosi”, con il fine di mettersi nei
panni degli altri in determinate situazioni.
Le attività sono state
diverse: somministrazione di questionari per testare il grado di conoscenza sui
temi proposti, e da cui sono scaturiti confronti anche sul modo di vivere
l’adolescenza, visione alla LIM di video e film, realizzazione di mappe
concettuali, riflessioni individuali e poi confrontate in circle time, testi
argomentativi. Particolarmente entusiasmanti sono state: l’intervista rivolta
ai genitori, attraverso cui si è cercato di far capire ai ragazzi che, sebbene
i tempi siano diversi, anche i metodi educativi sono differenti; e poi la “Scatola
dei Perché, in cui ragazzi ponevano su dei post-it, in forma anonima, delle
domande, a cui la docente rispondeva.
I quesiti più frequenti
riguardavano l’accettazione di sé ed un altro elemento interessante è stata la
domanda su come la docente avesse vissuto la sua adolescenza.
Di ogni nucleo tematico
sono stati affrontati i pro e i contro: dell’adolescenza gli aspetti positivi e
quelli negativi (che sono attualmente i prevalenti), per l’empatia si è
delineato cosa succede se c’è e cosa avviene se non c’è e per questo sono state
messe parole a confronto (branco/gruppo, bullismo/scherzo), anche per le
emozioni: ebbene che esse si vivano, ma in maniera consapevole e controllata.
Anche le metodologie sono
state varie: dal brainstorming,, alle discussioni in circle time e nel
laboratorio scientifico, per dare l’occasione ai ragazzi di confrontarsi,
guardandosi negli occhi, di sapersi aiutare vicendevolmente.
Gli alunni hanno avuto
l’occasione di riflettere su aspetti dell’adolescenza e comportamenti, prima
sottovalutati: la comunicazione sia in rete che nella vita offline, l’importanza
che le parole hanno e le conseguenze che scaturiscono da azioni o parole usate
impropriamente e/o scorrettamente e lo hanno fatto, realizzando il loro
“Manifesto della Comunicazione Non Ostile”.
Partendo dai punti del
suddetto Manifesto e dalle letture, tratte dal libro “PENSO PARLO POSTO”
(Carlotta Cubeddu- Federico Taddia), hanno sviluppato delle proprie
riflessioni, anche illustrandole.
Per quanto riguarda la
parte di Scienze Motorie, le attività si sono concentrate sull’individuazione
di sane abitudini sia alimentari, comportamenti corretti, riflessioni sulle
dipendenze, che non rappresentano vie d’uscita o gesti, quali il bere e il
fumare, che rendono i giovani più grandi.
Il prodotto finale del
progetto è la creazione di un breve video in cui a delle immagini sono state
associate delle regole di comportamenti da assumere, proposte dagli stessi
alunni, per vivere più serenamente questo periodo che, per quanto complesso sia
per loro, è importante perché rappresenta il loro percorso di crescita e di
maturità alla ricerca di una propria identità. Anche la scelta della canzone
“Supereroi” di Mr Rain non è casuale: è un invito ad accettare sé stessi e a andare
avanti nonostante le difficoltà e a farsi aiutare quando si vivono momenti bui,
che non è sinonimo di debolezza ma rappresenta un gesto che richiede molta
forza.
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